Mentre negli ultimi decenni si è andato sempre più affermando come il fattore ambientale, cioè se cresciuti in città piuttosto che in periferia o in campagna, fosse decisamente collegato all’incidenza di allergie e reazioni asmatiche nei bambini, oggi, a seguito dello studio pubblicato dal Johns Hopkins Children’s Center ci troviamo a dover rimodulare il criterio di valutazione preventiva in funzione di nuovi fattori di rischio che emergono come maggiormente determinanti dallo studio pubblicato il 20 gennaio 2015 sul The Journal of Allergy and Clinical Immunology: fattori demografici, etnici e di reddito.
Lo studio si è basato sulla valutazione del rischio asmatico, pertanto i risultati ottenuti non debbono essere generalizzati, ma piuttosto considerati come un punto di partenza per approfondire i fattori di rischio che in questo studio dimostrano una certa curiosità nell’evidenziare che sebbene nelle aree urbane l’incidenza di allergie e asma siano maggiori rispetto allo stesso campione di popolazione considerato per aree periferiche e rurali, lo stesso risultato è estremamente influenzato dall’ etnia e dal reddito personale.
Riferimenti:
- Johns Hopkins Children’s Center, 21 gennaio 2015,
Johns Hopkins experts challenge belief that city living raises asthma risk,
http://hub.jhu.edu/2015/01/21/rethinking-inner-city-asthma - The Journal of Allergy and Clinical Immunology, 20 gennaio 2015,
Neighborhood poverty, urban residence, race/ethnicity, and asthma: Rethinking the inner-city asthma epidemic,
http://www.jacionline.org/article/S0091-6749%2814%2901676-5/abstract