L’economicità e la versatilità d’utilizzo dell’amianto fece sì che tra il 1950 e il 1970 l’utilizzo e la commercializzazione di questo materiale conoscesse il suo boom. Solo nel 1992, con la Legge n. 257 del 27 marzo 1992 ne fu proibito l’utilizzo e la commercializzazione in Italia. Oggi, il D.M. 06.09.94 norma e stabilisce le metodiche da applicare all’analisi e ai programmi di bonifica dei siti inquinati da amianto.
Il boom degli anni 50-70 portò ad impiegare l’amianto nelle più diverse attività, dall’edilizia alla manifattura di oggettistica, dalla fabbricazione di isolanti termici, alle funi ai cartoni. Ciò fa sì che ancora oggi la necessità di bonifica di numerosi siti sia elevata.
Oltre alle tradizionali matrici solide cosiddette materiali contenenti amianto (MCE), oggi la ricerca dell’amianto è normata dal testo unico ambientale anche sulle matrici acquose e su suoli.
Le analisi più richieste per la determinazione dell’amianto si suddividono in determinazione della presenza / assenza amianto in superfici, frammenti o porzioni di materiale (fibrocemento, lana di vetro, linoleum, coperture, cartongesso) e valutazione del rischio chimico da amianto negli ambienti di lavoro tramite campionamenti ambientali nei luoghi di lavoro. Le tecniche di determinazione più utilizzate sono il Microscopio Ottico a Contrasto di Fase (MOCF), il Microscopio Elettronico a Scansione (SEM), lo spettrofotometro FT-IR e la difrattometria a raggi X (DRX).
I Laboratori Chimici Stante forniscono anche servizio di campionamento, sia per matrici solide che per aria, e valutazioni dello stato di copertura.
Le sedi di Bologna e Cinisello Balsamo dei Laboratori Chimici Stante srl sono qualificati dal Ministero della Salute come laboratori idonei per la determinazione delle fibre di amianto.
Se trattasi di manufatti: durante il prelievo maneggiare con cautela l’oggetto utilizzando guanti e mascherine respiratorie protettive con grado di protezione adeguato secondo quanto previsto dal D. Lgs. 81/08. Il prelevato deve essere conservato in contenitori o buste chiuse (doppia busta) e isolati in modo da non permettere alle possibili fibre di disperdersi. In caso trattasi di fibre aereodisperse: il supporto di campionamento (filtro) deve essere conservato nei cilindri di campionamento o in scatole porta filtro. Se visibilmente sporchi, mantenere i filtri in posizione piana in modo che il filtrato rimanga deposto sul filtro e non si disperda nel contenitore.
Ogni campione consegnato in laboratorio deve essere accompagnato dal documento di accompagnamento, senza il quale il Laboratorio non procederà all’accettazione del campione.
Lo stesso documento è possibile compilarlo al momento della consegna del campione in Laboratorio.
Tuttavia per velocizzare la procedura di accettazione del campione vi invitiamo a scaricare il modulo cliccando sul pulsante qui sotto